Leasing - buona fede nell’esecuzione del contratto: rapporti tra interversione del possesso ed appropriazione indebita
Cassazione penale · 11 Maggio 2012
Sequestro preventivo – appropriazione indebita – locazione finanziaria – risoluzione contratto – clausola risolutiva espressa – buona fede – interversione del possesso
Nel contratto di leasing la mera mancata restituzione della res, se non accompagnata da una condotta che manifesti la volontà di appropriarsi della stessa, non costituisce interversione del possesso e non consente di ritenere la configurabilità del reato di appropriazione indebita.
Pertanto, in mancanza di espresso rifiuto di restituzione della cosa posseduta e, comunque, nell’ipotesi di mancata previsione contrattuale di un termine o di concrete modalità attuative per la restituzione, il giudice deve valutare l’astratta configurabilità del reato, attraverso l’individuazione degli elementi sintomatici, quali ad esempio una condotta appropriativa consistente in un comportamento oggettivamente eccedente la sfera delle facoltà ricomprese nel titolo del possesso ed incompatibile con il diritto del proprietario in quanto volto a mutare il mero possesso in dominio.
Autore Massima Prof. Avv. Bruno Inzitari
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Segnalazione Prof. Avv. Bruno Inzitari
Normativa di riferimento: artt. 1175, 1218, 1362, 1375 c.c.; art. 9 Legge n. 192/1998